Tre anni di proroga per gli incentivi agli investimenti in beni materiali e immateriali ma con una progressiva riduzione della misura del credito d’imposta
La Legge di Bilancio 2022 proroga al 30 giugno 2026 il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive in Italia (cd. Bonus investimenti in beni strumentali nuovi) ma è stabilita una riduzione della misura del beneficio.
Chi può beneficiarne
Il credito d’imposta è riconosciuto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, a decorrere dal 16 novembre 2020. Il beneficio spetta alle condizioni e nelle misure stabilite in relazione alle diverse tipologie di beni agevolabili.
Termine di validità
La Legge di Bilancio 2022 modifica il termine ultimo di effettuazione degli investimenti agevolabili, estendendo il beneficio a quelli effettuati entro il 30 giugno 2026; contestualmente stabilisce una diversa misura del beneficio in relazione alla data di effettuazione dell’investimento. Restano invariate le tipologie di beni agevolabili.
Valore dell’incentivo e modalità di fruizione
Il credito di imposta si diversifica a seconda dei beni oggetto di investimento.
Beni materiali 4.0
Per l’acquisto di beni materiali 4.0 – rientranti nelle categorie indicate dall’allegato A della Legge 232/2016 e interconnessi al sistema aziendale – sarà possibile usufruire per il 2022 di un credito di imposta nelle seguenti misure:
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
- 20% per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro,
- 10% per investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
Per gli anni successivi (dal 2023 al 2025) le aliquote scenderanno rispettivamente al 20%, 10% e 5% della quota investimenti.
Beni immateriali 4.0
Per l’acquisto di software 4.0 (più precisamente di beni immateriali di cui all’Allegato B della Legge 232/2016) è confermata la concessione di un credito di imposta al 20% delle spese con tetto a 1 milione di euro (con la precisazione che si tratta di un tetto annuale). L’aliquota resterà al 20% anche per il 2023, per poi calare al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025.
Il credito d'imposta è usufruibile in tre rate annuali di pari importo
Restano invariate le misure del credito d’imposta per gli investimenti effettuati in periodi precedenti, già in vigore prima delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2022.
I bonus non prorogati
La legge di bilancio non ha prorogato:
il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi ordinari, cioè diversi da quelli indicati negli allegati A e B della legge 232/2016: ad esempio, mobili, arredi, macchinari e software non 4.0. Pertanto, questo bonus del 6%, spetterà per gli investimenti effettuati non oltre il 31 dicembre 2022 ovvero fino al 30 giugno 2023, a condizione che al 31 dicembre 2022 l’ordine risulti accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione
il credito d’imposta per la formazione del personale dipendente finalizzata all’acquisizione o al consolidamento delle competenze rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale previste dal Piano nazionale Impresa 4.0, che resta comunque valido solo per le spese sostenute nel corso del 2022.
Sabatini rifinanziata fino al 2027
Arrivano nuovi fondi ad alimentare la legge Sabatini ma viene reintrodotta la ripartizione del contributo in più quote annuali.
Le risorse sono integrate di 240 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 120 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e 60 milioni per il 2027.
Solo in caso di finanziamento di importo non superiore a 200mila euro, il contributo “può” essere erogato in un’unica soluzione e cioè solo nei limiti delle risorse disponibili.
L’agevolazione
La Sabatini presenta una triplice agevolazione:
- un finanziamento erogato prima dell’effettuazione dell’investimento,
- la garanzia gratuita da parte del Mediocredito centrale per le imprese che non abbiano saturato il plafond di cinque milioni, e
- un contributo a fondo perduto.
Quest’ultimo è erogato direttamente dal ministero dello Sviluppo economico (Mise).
L’ammontare massimo dell’agevolazione è pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento quinquennale di importo pari all’investimento effettuato.
Il tasso d’interesse del finanziamento per investimenti ordinari viene considerato pari a 2,75%, a seguito alla legge di Bilancio 2017 il tasso d’interesse aumenta a 3,575% per gli investimenti in beni strumentali collegati all’industria 4.0.
In allegato il file di calcolo messo a disposizione dal MISE sul proprio sito per un’analisi della convenienza.
Dott. Stefano Guidi
Dottore Commercialista Revisore Legale dei Conti
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